Obiettivo: Puntare/Continuare a puntare su sostenibilità ambientale/ inclusione sociale al contempo evolvendo la competitività economica.
L’attuale modello ‘standard’ delle città si traduce così:
Tale modello segue il paradigma ‘dell’economia lineare’, basata sul prendere (risorse) -usare-gettare.
Il futuro guarda a economie efficienti, in grado di ottimizzare le risorse terrestri e alleggerire l’impronta dell’uomo sul Pianeta. Il paradigma dell’economia circolare punta su ridurre (il consumo di risorse)-riutilizzare-riciclare.
Tre i principi chiave:
L’ambizione di eliminare il concetto di scarto, rifiuto e di spreco, si sposa con l’impegno nel mantenere i beni durevoli ed a valore, facendo anche leva su tecnologia e digitale.
Come possono essere declinati questi obiettivi nell’ottica cittadina?
TEMA 2 – PADOVA CITTA’ DELL’INNOVAZIONE CULTURALE
(già indirizzata nel percorso di candidatura a capitale europea della cultura 2025/2026)
Padova è un città dove impresa, università, religione e finanza si intrecciano. E’ un esempio di come possa essere perseguito il benessere sia da un punto di vista economico che culturale.
L’innovazione può essere la chiave con cui evolvere il nostro modello cittadino.
Pragmatismo e soluzioni immediate dovrebbero essere contemplate nella declinazione operativa di una vision di medio lungo termine ispirata da valori quali la sostenibilità e l’aperura, come anche la crescita.
Altri candidati parlano di Padova capitale della cultura 2033, ma l’amministrazione uscente ha già intrapreso un percorso per promuove Padova candidata come capitale della cultura nel 2025 o al più nel 2026, in continuità con il riconoscimento Unesco ed il percorso “Padova urbs picta”. Citando le parole della giunta “la città vuole rappresentare un vero e proprio laboratorio sperimentale [della cultura], dove tradizione e innovazione hanno trovato un loro equilibrio”, e ancora già oggi Padova è “un mosaico di realtà culturali che tutte assieme compongono un bellissimo quadro”.
Considerare la Cultura al centro degli aspetti chiave su cui disegnare il Futuro della Città porta vantaggi all’intera città, in tutte le sue componenti e sensibilità, non solo per la cifra tecnica dell’iniziativa, ma anche per l’ancor maggior risonanza che avrà la ns Città dopo un riconoscimento del genere in termini di turismo e prestigio nazionale ed internazionale.
E l’innovazione della cultura non può passare da un rapporto sempre più stretto e fecondo con l’Università, che va supportata nel suo percorso di eccellenza, così da richiamare i migliori talenti nazionali ed internazionali, e che può integrarsi sempre più nella città: organizzando e sostenendo eventi e iniziative che da un lato, permettano di respirare cultura anche solo passeggiando nella città (e non solo nel centro, si intenda), e dall’altra offrano concretamente ai cittadini i vantaggi dell’avere in casa una fucina di talenti (esposizioni, workshop, creazioni donate a titolo definitivo, laboratori esperenziali,…) .
La relazione tra Università, scuole superiori, corsi professionalizzanti ed imprese deve essere feconda per congegnare la cultura dell’innovazione, la quale ha bisogno di capacità innovativa, partecipazione collettiva agilità esecutiva. La giunta può e deve supportare l’esplosione e l’esposizione di queste capacità, costruendo gli ‘spazi logici’ in cui mettere in relazione le idee con chi le può valorizzare, la generazione di ‘spazi ubani’ per favorire la partecipazione e un supporto ad una burocrazia più snella per favorire l’azione.
Una città aperta culturalmente, che valorizza le proprie radici ma che è anche orientata a lavorare nell’integrazione di diverse fonti di cultura per arricchire il patrimonio comune, è una città che pone le basi per essere più sicura. Coltivando il senso di appartenenza coltiveremo la Padova del Futuro.